Si sa, e lo ripetiamo spesso noi di #IoLaButtoLì, non ci si deve buttare via. Di più, non si deve buttare via niente!
E come si fa? Lo si trasforma! Questo è l’insegnamento che ci arriva da tanti parti del mondo.
Qualche esempio? Eccolo!
Cosa ci fanno 200.000 tappi di bottiglia su un muro?
In un quartiere degradato di Caracas sommerso da spazzatura e rifiuti, El Hatillo, l’artista Oscar Olivares ha realizzato il murale più grande del Venezuela, e uno dei più grandi di tutto il Sud America, utilizzando 200.000 tappi. Il murales è lungo 45 metri con un’altezza che varia dai 3 ai 7 metri e rappresenta un ottimo esempio di riqualificazione urbana di un’area difficile e molto degradata. L’artista vuole far riflettere sull’importanza dell’ecologia, della tutela dell’ambiente e dello spreco di plastica nel mondo.
L’opera è un mix tra uno stile che si ispira a Van Gogh, con la presenza del colore giallo e dei famosi girasoli, e gli elementi caratteristici della cultura locale, come i pappagalli. Hanno partecipato alla sua realizzazione anche molti cittadini che hanno inserito parte dei tappi o che ne hanno portati a loro volta. (Approfondisci qui)
Per la sostenibilità ambientale anche l’arte fa la sua parte! Proprio per questo, anche noi di #IoLaButtoLì, stiamo preparando qualcosa di artistico ed ecologico! Se ti abbiamo incuriosito, continua a seguirci e non perderti le prossime uscite del Diario!
Dagli scarti tessili nascono coperte per i cuccioli abbandonati, promuovendo l’inclusione
L’iniziativa italiana si chiama Blanket 4 Puppies e funziona così. Dagli scarti tessili industriali, ragazzi e ragazze con la Sindrome di Down cuciono coperte da regalare ai canili e ai rifugi italiani. Così rivalorizzano ciò che le industrie gettano via per trasformarlo in solidarietà, aiutando cani e gatti in difficoltà a combattere il freddo.
L’obiettivo è aiutare persone con disabilità intellettiva ad acquisire maggiore autonomia e incrementare le opportunità di lavoro, contribuendo allo stesso tempo a nutrire la sensibilizzazione verso la cura degli animali.
Dai noccioli di oliva, pettini e spazzolini da denti compostabili!
Incredibile! Con la startup Biolive, la ricercatrice turca Duygu Yilmaz trasforma i noccioli delle olive in plastica 100% di origine vegetale, biodegradabile e compostabile.
È cominciata così. Preoccupata dal fatto che suo padre mangiasse i noccioli di oliva a colazione (un tipo davvero singolare!), l’ingegnera alimentare Duygu Yılmaz cominciò a indagare sulle loro proprietà scoprendo che la plastica e i semi di oliva avevano somiglianze sorprendenti.
Dalla produzione di pannelli interni per veicoli fino ai tessuti, i granuli Biolive stupiscono per la loro resistenza, versatilità e sostenibilità e sono utilizzati nell’industria, negli imballaggi e nella produzione di giocattoli sicuri e senza petrolio. (Approfondisci qui)
Allungare la vita dei noccioli delle olive per sostituire e dire addio alla plastica è un passo in avanti verso un futuro sempre più circolare.
Venezuela, Italia, Turchia, il mondo è pieno di idee in cui tutto si trasforma. Per il bene dell’ambiente e di chi ci abita!
E non dimenticare che la lotta al littering è fondamentale per salvare il pianeta. Se non puoi trasformare un materiale, puoi sempre dargli una nuova vista con lo scambio, ne avevamo già parlato qui!