La raccolta differenziata è in crescita!

Cominciamo con una bella notizia! Il Rapporto Rifiuti Urbani Edizione 2021 fornisce i dati, aggiornati all’anno 2020, sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio. Nel 2020, la percentuale di raccolta differenziata è stata pari al 63% della produzione nazionale, con una crescita di 1,8 punti percentuali rispetto al 2019. Nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19 abbia influito significativamente sui consumi nazionali e di conseguenza sulla produzione dei rifiuti, il sistema di gestione delle raccolte differenziate ha garantito l’intercettazione dei flussi di rifiuti presso tutte le tipologie di utenze.

Proprio le regioni maggiormente colpite dall’emergenza, in cui sono state disposte specifiche ordinanze per il conferimento dei rifiuti nell’indifferenziato, hanno saputo adottare misure efficienti di gestione assicurando il ritiro di tutti i rifiuti. Il dato di raccolta differenziata comprende anche i quantitativi di rifiuti organici destinati a compostaggio domestico, pari a 275.000 tonnellate nel 2020.

Nel Nord, la raccolta complessiva si attesta a 9,8 milioni di tonnellate, nel Centro a circa 3,6 milioni e nel Sud a quasi 4,8 milioni, pari al 70,8% per le regioni settentrionali, al 59,2% per quelle del Centro e al 53,6% per le regioni del Mezzogiorno. Su scala nazionale la raccolta differenziata fa segnare una crescita di circa 15 chilogrammi per abitante.

Campioni del riciclo!

L’Italia del riciclo è da record. Nel 2020, nonostante la pandemia, la percentuale di imballaggi riciclati sul territorio nazionale ha raggiunto il 73%, aumentando di oltre 3 punti rispetto al 2019. Secondo i dati contenuti nella nuova Relazione Generale CONAI, nel 2020 in Italia sono state riciclate 9,5 milioni di tonnellate di imballaggi su un totale di 13 milioni di tonnellate immesse al consumo.

È interessante notare che l’immesso al consumo è calato rispetto al 2019 di oltre il 4%, per il venir meno di packaging destinati al settore commerciale o all’industria. Nonostante questo, il riciclo è cresciuto, trainato dalla crescita della raccolta differenziata urbana che ha seguito il suo trend positivo senza subire battute d’arresto a causa delle restrizioni imposte dalla crisi sanitaria.
Nel dettaglio, hanno trovato una seconda vita 371.000 tonnellate di acciaio, oltre 47.000 di alluminio, più di 4 milioni di tonnellate di carta, un milione e 873.000 di legno, un milione e 76.000 di plastica, 2 milioni e 143.000 di vetro.

Aggiungendo poi gli imballaggi avviati a recupero energetico, si arriva a un totale di quasi 11 milioni di tonnellate di imballaggi sottratti alla discarica, circa l’84% di quelli immessi al consumo. Con l’attuale tasso di riciclo, l’Italia ha già raggiunto e superato gli obiettivi imposti dall’Europa per il 2025. Tra cinque anni, infatti, ogni Paese membro dovrà riciclare almeno il 65% degli imballaggi: quell’obiettivo è già superato di 8 punti percentuali.

Pandemia? La coscienza green aumenta!

Nel 2020 la pandemia si è abbattuta su un mondo alle prese con problematiche ambientali della massima urgenza, facendole retrocedere, apparentemente, nella classifica delle priorità collettive e individuali. In realtà, fatte salve nuove emergenze capaci di impattare grandemente sul Pianeta, proprio la crisi sanitaria globale potrebbe essere il motivo di un’accresciuta coscienza ambientale e di una più decisa spinta verso la sostenibilità perché proprio questa difficile contingenza ci può rendere più consapevoli dell’importante ruolo che ciascuno di noi può giocare nel contrastare la crisi climatica.

Il Rapporto Coop 2020 (Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani) presentato lo scorso settembre evidenzia i cambiamenti avvenuti nei consumi e negli stili di vita degli italiani con l’avvento della pandemia e un’accresciuta coscienza ambientale. Il report sottolinea come, per il 35% dei manager intervistati, lo sviluppo della green economy sia uno dei trend che caratterizzeranno in positivo il periodo post-Coronavirus.

Una tendenza che trova corrispondenza negli acquisti, con il 27% degli abitanti che compra prodotti sostenibili in quantità e con frequenza maggiore rispetto a prima. E il 20% che acquista di più da aziende che operano nel rispetto dei lavoratori.

Le abitazioni, connesse e verdi, sono elette luogo privilegiato di aggregazione, con il 39% degli intervistati che afferma di non potere più fare a meno di un giardino.

In vacanza, la mobilità sarà più eco-friendly e circoscritta ai confini italiani, mentre la città ideale risulta essere smart city di medie dimensioni, più sostenibile dal punto di vista ambientale. Proprio Save The Planet sta portando avanti il progetto Sustainable Cities che analizza gli indicatori per numerose città italiane. E se questo argomento ti interessa particolarmente leggi questo nostro articolo che tratta la crescita urbana e la città sostenibile.