Come enunciato ne la Carta di Gaia, la Dichiarazione dei diritti del Pianeta sottoscritta anche da Save the Planet, viviamo in tempi turbolenti ma pieni di speranze per il futuro.
Una di queste speranze è l’Environmental Personhood che tradotto significa “personalità ambientale”: un concetto semplice ma allo stesso tempo rivoluzionario che consiste nel considerare gli elementi naturali quali fiumi, parchi, laghi etc. come delle persone giuridiche capaci di portare in tribunale chi non le tratta secondo la legge.
A far da portavoce i gruppi di attivisti pronti a rivalersi su chi, tra stati o industrie, non rispetta i diritti della natura.
Trattare la natura come un essere vivente è un concetto che origina dalla tradizione di culture indigene che rifiutano l’idea antropocentrica che tutto sia creato in funzione dell’uomo. Non a caso i primi a introdurre l’Environmental Personhood nel proprio ordinamento sono stati paesi come Ecuador, Bolivia, Canada, India e Nuova Zelanda dove la sinistra ecologista ha portato avanti gli ideali delle popolazioni native.
L’Europa viceversa fa più fatica a sovvertire l’idea che la natura non sia ad uso e consumo esclusivo dell’uomo bensì abbia diritti inalienabili simili, ecco perché la notizia che il Mar Menor, la laguna costiera spagnola, sia diventato il primo ecosistema a ottenere lo status di persona giuridica è un segnale più che importante.
La laguna occupa un’area di circa centosettanta chilometri quadrati e, nonostante sia stata inserita tra le aree protette appartenenti alla Rete Natura 2000, sta soffrendo le conseguenze di un alto tasso di inquinamento sia da parte delle aziende agricole locali che della crescente popolazione urbana.
Il fatto che ora la laguna sia sul fronte della tutela considerata al pari di un essere umano aumenta le speranze di vederla tornare pulita com’era e, grazie alle azioni legali dei tutori, molti dei quali cittadini locali supportati da un comitato scientifico, di poter monitorare con una certa frequenza la salute dell’ecosistema.
Sulla stessa onda di principio si inserisce in Italia la Carta di Gaia, il documento sottoscritto anche da Save the Planet che enuncia una serie di impegni rivolti a considerare il nostro pianeta non come una risorsa esclusiva del genere umano e finalizzati a rispettare ogni biodiversità affinché possiamo consegnare alle generazioni future un Pianeta migliore di come lo abbiamo trovato.
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