“La digitalizzazione è una tecnologia fantastica se usata in modo intelligente ma anch’essa non è gratis energeticamente: si stima produca circa il 4% della CO2 totale, gli aerei fanno il 2%, il trasporto leggero fa l’8%, quindi il digitale ha un peso specifico consistente”. (cit. Roberto Cingolani – Ministro della Transizione Ecologica)
Lo sai che i data center e le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (ICT), tra le quali ci sono anche gli apparecchi elettronici che usiamo tutti i giorni (smartphone, pc…) producono emissioni di gas serra? Esattamente il 2% delle emissioni globali dato rilevato da uno studio pubblicato sulla rivista Nature.
“Internet è la più grande macchina di carbonio al mondo” (cit. Jack Amend – Fondatore Web neutral project)
Infatti consuma circa 416,2 Terawattora all’anno (1TW = 1 miliardo di kW) e se il World Wide Web fosse un paese, si stima che entro il 2025 sarà il 4° paese al mondo come emissioni di CO2, dopo Cina, India e Usa e il 6° consumatore di elettricità. (per maggiori approfondimenti qui)
Per comprendere quello che sta accadendo e come il web inquina sono nati dei calcolatori dell’impatto ambientale dei siti web, come sitigreen.it, co2web.it o websitecarbon.com. E di pari passo anche si trovano siti che certificato la sostenibilità dei siti web, ad esempio: webneutralproject.com e thegreenwebfoundation.org.
Un sito web, quindi, può essere sostenibile?
Un sito è sostenibile quando ha tempi di caricamento veloci, ha contenuti multimediali leggeri ed è ottimizzato per il motore di ricerca. Se l’utente trova subito quello che sta cercando consuma meno energia.
Esiste anche il web design sostenibile: progettazione di servizi web che mette le persone e il pianeta al primo posto, e che rispetta i principi del Manifesto del web sostenibile: pulito, efficiente, aperto, onesto, rigenerativo e resiliente.
Ovviamente anche l’hosting e il trasporto del dato all’utente, sono elementi fondamentali per rendere un sito web green: è importante che i server scelti siano a basso impatto ambientale, alimentati con energia da fonti rinnovabili e geograficamente vicini all’utente, così il dato dovrà passare attraverso meno dispositivi.
Google e la sostenibilità
“Collaborare per creare un futuro a zero emissioni di CO2 per tutti”
Questa la frase che accoglie l’utente quando si arriva al sito sulla sostenibilità di Google, che racconta fino ad oggi cosa ha fatto e quello che ha intenzione di fare per il futuro. Chiara la posizione presa dal colosso americano, che sta attuando nuove iniziative per il pianeta all’interno dei propri prodotti.
Google Maps, dalle prossime settimane, mostrerà non solo i percorsi più veloci, ma anche quelli più sostenibili, potrai così scegliere di risparmiare carburante e ridurre le emissioni di CO2 (primo fattore in Europa dai dati di Statista).
Google per il non profit ha deciso di offrire delle opportunità per le organizzazioni che promuovono la sostenibilità, possono infatti presentare domande per l’iniziativa Impact Challenge on Climate Innovation di Google.org.
Noi di #IoLaButtoLì dalla prima edizione ci affidiamo alla professionalità di Pensieri e Colori, l’Agenzia di Comunicazione onlus che da oltre 25 anni si adopera a favore delle persone svantaggiate attivando percorsi di formazione, professionalizzazione e inserimento lavorativo.