Un’opera che respira e parla. È la straordinaria peculiarità dell’installazione “Il labirinto della Rosa”, realizzata dalla writer Elisa Veronelli. Sarà visibile dal 5 marzo, giorno dell’inaugurazione, in prossimità dell’ingresso principale della Fiera di Bergamo ed è nata per sensibilizzare al tema della violenza sulle donne e della salvaguardia del pianeta.
Il labirinto, al cui interno è racchiusa una rosa, rappresenta la difficoltà del percorso, ma la grazia del fiore e il QR Code mostrano che una via d’uscita è possibile ed è a portata di click. Perché a Bergamo? Perché è la città simbolo della ripartenza del nostro paese e capitale della cultura nel 2023, esempio ideale per costruire un futuro più sostenibile e socialmente avanzato.
Il bello della vernice anti-inquinamento
Promosso da JTI Italia e Save The Planet in collaborazione con le amministrazioni locali e il Polo Fieristico di Bergamo, il murale è stato realizzato con una speciale vernice anti-inquinamento che, grazie ad una tecnologia tutta italiana, lo rende capace di “respirare” come se fosse una pianta, trattenendo le polveri sottili per restituire aria pulita. Il materiale si chiama Fotosan ed è una vernice totalmente naturale che, tramite il principio della fotocatalisi, ripulisce l’aria dalle sostanze dannose e nocive svolgendo un’efficace azione anti-inquinamento.
Il QRCode anti-violenza
In più all’interno del murales è presente un QRCode che, inquadrato con il proprio cellulare, fa atterrare su una pagina web dalla quale è possibile contattare Aiuto Donna, l’associazione anti-violenza attiva nella bergamasca per sostenere le donne vittime di abusi fisici e psichici. L’obiettivo? Puntare l’attenzione sulla necessità di aumentare gli sforzi per prevenire e contrastare la violenza di genere, una piaga sociale purtroppo sempre più diffusa e allarmante.
L’Associazione Aiuto Donna
L’Associazione “Aiuto Donna – uscire dalla violenza” è nata all’interno del Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo, un organismo a partecipazione femminile istituito dal Consiglio Comunale nel 1996. Contrariamente a quanto riscontrato sul resto del territorio regionale, si evidenziò inoltre l’assenza, nella nostra provincia, di organizzazioni che si occupassero del problema. Incoraggiata dalle numerose esperienze analoghe in altre città, la 3a commissione del Consiglio delle Donne propose all’Assessore alle Politiche Sociali un progetto mirato a dare sostegno ed assistenza alle donne vittime di maltrattamenti. Nacque così, nell’aprile 1999, l’Associazione con 18 socie fondatrici: mamme, insegnanti, educatrici professionali, psicologhe, assistenti sociali, professioniste, unite da una sensibilità comune e un percorso di formazione sul problema del maltrattamento fisico, psichico, sessuale ed economico esercitato sulle donne.
#IoLaButtoLì e Aiuto Donna
La nostra campagna mette in atto una serie di azioni che sostengono lo sviluppo sostenibile, e quindi anche quello sociale, proprio così è nata l’idea del Murale per Bergamo e la lotta alla violenza sulle donne.
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