Istituita nel 2009, da The Marine Conservation Society (MCS) la Giornata Internazionale senza Sacchetti di Plastica, mira a sensibilizzare le persone circa i danni indotti dall’abbandono della plastica nell’ambiente e stimolare l’adozione di pratiche più sostenibili.
I sacchetti di plastica finiscono ovunque: inquinano mari e strade, intasano fiumi e scarichi, soffocano la fauna e soprattutto rimangono in circolo per centinaia d’anni.
Basti pensare che, a fronte di un utilizzo medio di circa 12 minuti, un sacchetto di plastica impiega circa 500 anni per disintegrarsi completamente.
Secondo i dati dell’associazione MCS, sui fondali marini si annidano quasi due milioni di pezzi di microplastiche per metro quadrato.
L’idea di rinunciare alla plastica per un giorno vuole quindi rappresentare l’occasione per intraprendere una nuova buona abitudine e ridurre l’impatto ambientale, un’azione alla volta.
Dopo anni di campagne di sensibilizzazione la riduzione della plastica è finalmente entrata nell’agenda dei governi europei e le leggi che ne vietano l’utilizzo sono oggi triplicate.
In Europa sono 18 i Paesi che hanno imposto il divieto di utilizzare sacchetti di plastica non riciclabili: tra questi ci sono Francia, Germania, Italia, Islanda e Albania.
Altri 23 Stati chiedono ai consumatori di pagare una tassa. Due – Svizzera e Norvegia – consentono all’industria di imporre una “tassa volontaria” sull’uso dei sacchetti.
Finora queste misure si sono rivelate efficaci e gli effetti sono tangibili!
In occasione della pulizia annuale delle spiagge si è notato che il numero di sacchetti, cannucce e contenitori d’asporto sono infatti diminuiti.
Tuttavia, oltre agli interventi dal punto di vista legislativo, tocca a noi rinunciare e sostituire la plastica, quando possibile, a partire dal sacchetto della spesa!
Una buona regola è riutilizzarli il più possibile, anche solo come involucro per la pattumiera, se non sostituirli con delle shopper in tessuto.
Le shopper in cotone sono l’alternativa più sostenibile?
Attenzione a non diventare accumulatori seriali di tali shopper perchè, a conti fatti, le sportine in cotone risultano a sorpresa essere quelle a più alto impatto ambientale, a causa delle risorse necessarie per produrle.
Secondo lo studio UKEA un sacchetto di plastica in polietilene ad alta densità (abbreviato come HDPE) impiega secoli a degradarsi ma richiede poche risorse per essere prodotto e trasportato (meno di due kg di anidride carbonica) rispetto a quelli in cotone e persino di carta.
Per avere lo stesso impatto di un sacchetto di plastica le shopper in tela vanno calcolati almeno 327 utilizzi, è quindi importante che il consumatore sia ben informato e consapevole e non incorra in un accumulo seriale.
Come sempre è quindi importante che ci sia consapevolezza da parte dei consumatori per fare di volta in volta le scelte più responsabili, a partire dal sacchetto della spesa!
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