Ci avevi mai pensato?
A differenza di altre forme di inquinamento, la lotta al littering può contare su un grande, paradossale vantaggio.
Il littering, ovvero l’abbandono di piccoli rifiuti nell’ambiente, abbrutisce chi lo pratica e imbruttisce gli spazi che ne sono vittima. È una questione cruciale per noi di #IoLaButtolì ed è percepito come un grosso problema dalla maggior parte delle persone, proprio perché è sotto gli occhi di tutti.
Insomma, si vede a colpo d’occhio che il littering fa schifo.
Invece, la percezione di altre emergenze ambientali, come il cambiamento climatico, può non essere altrettanto immediata.
Almeno, non per tutti.
Sì, i picchi di temperatura raggiunti d’estate e la pioggia in Groenlandia suggeriscono a molti di noi che c’è qualcosa non va sul pianeta (eufemismo).
La scienza lo ha dimostrato e c’è pure la conferma del Sesto Rapporto IPCC (qui puoi dare un’occhiata ai punti salienti in italiano).
Ma c’è ancora chi resta scettico.
“Se non vedo non credo” dice qualcuno.
Come ribattere?
CO2 come se piovessero cannucce
Per rispondere a questa categoria di scettici guarda cosa ha escogitato Barry Saxifrage, giornalista ed esperto di dati del Canada National Observer’s.
In questo articolo, Saxifrage riconosce la difficoltà nel comprendere l’emergenza da inquinamento climatico perché, secondo la sua definizione, è un problema avvolto “dal mantello dell’invisibilità”.
Come rendere evidente all’occhio umano l’impatto che le emissioni di anidride carbonica e gas serra hanno sull’ambiente che ci circonda e sulla temperatura planetaria?
A questo punto, arriva il colpo di genio di Saxifrage.
“Tutto è cambiato quando ho iniziato a immaginare la CO2 come plastica sporca”.
Così, si è messo a sviluppare una curiosa ma incisiva equivalenza tra l’anidride carbonica prodotta dal suo stile di vita e le cannucce di plastica.
Una cannuccia pesa più o meno 0,50 grammi. Un paio di cannucce rappresentano quindi l’equivalente di un grammo di anidride carbonica.
Secondo questa logica ogni passeggero di un tipico volo aereo “emette” circa 50 cannucce di plastica al secondo (Dai un’occhiata qui. Non è proprio un bello spettacolo, giusto?).
Allo stesso modo, alcune delle auto più popolari sparano CO2 alla velocità di 400 cannucce al chilometro e i SUV di maggiore cilindrata possono arrivare al doppio.
Dalle cannucce all’impronta climatica
Le cannucce sono un modo insolito per rendere visibile, proprio come il littering, il problema delle emissioni e dell’impronta climatica (conosciuta anche come Carbon Footprint).
Ne hai mai sentito parlare?
La Carbon Footprint è un parametro che misura la quantità di emissioni di CO2 e gas ad effetto serra prodotte durante il ciclo di vita di un prodotto o di un’attività umana (puoi approfondire l’argomento a questa voce di Wikipedia).
Tutti noi lasciamo un’impronta e più è lieve meno impatta sull’ambiente e le sue risorse.
Ti sei mai chiesto quanto il tuo stile di vita e i tuoi consumi influiscono sulla produzione globale di anidride carbonica e gas serra?
Prova a stimare la tua impronta climatica con CO2 calculator di Save the Planet!
Dalla battaglia contro i rifiuti al traguardo della sostenibilità
Forse ti chiederai perché stiamo parlando di emissioni nel diario della campagna #IoLaButtoLì dedicata alla lotta contro il degrado urbano e ambientale.
La risposta è molto semplice e si chiama sostenibilità. Ne hanno parlato anche i nostri influencer nelle loro interviste.
La lotta al littering è il primo passo ma l’obiettivo finale è una pratica diffusa e condivisa della sostenibilità nelle nostre comunità.
È un percorso che si snoda attraverso la diffusione della cultura del riuso, del riciclo delle materie prime, della riduzione delle emissioni per salvaguardarci dai disastrosi effetti dell’inquinamento e degli stravolgimenti climatici.
Un cammino che abbiamo intrapreso per arrivare al traguardo al più presto.
Accetta la sfida e unisciti a noi!