Un regalo alla città per contrastare i cambiamenti climatici e le isole di calore

Ripulire l’aria delle città è ormai un’urgenza non più rinviabile, considerando che entro il 2050 due terzi della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Piantare alberi è un valido antidoto per ridurre l’inquinamento, perché le loro foglie catturano e assorbono una grande quantità di particelle nocive, ma non sempre è possibile. Ecco perché un’azienda giovane e innovativa, la “Green City Solutions“, ha progettato una pianta mobile che aiuta a ridurre gli inquinanti atmosferici: CityTree è già stato installato in molte città del mondo, tra cui Parigi, Hong Kong, Oslo, Bruxelles.

Riportiamo la natura in città con la tecnologia per il benessere di tutti

Il CityTree è il primo filtro per polveri sottili biotecnologiche al mondo per le aree urbane. I moduli di muschio integrati portano i benefici della foresta in città.
Il muschio ha la proprietà naturale di legare e metabolizzare le polveri sottili. Inoltre, i muschi raffreddano l’aria circostante facendo evaporare l’acqua sulla loro enorme superficie fogliare. Queste capacità possono essere utilizzate in modo ottimale per migliorare la qualità dell’aria locale e rendere il muschio un filtro per polveri sottili sostenibile e rigenerativo con un effetto di raffreddamento localizzato.

Dove si trova il CityTree

Il CityTree verrà installato a Bari in Largo Sorrentino, davanti all’ingresso del Parco Rossani, creando un’area di sosta di prolungamento del parco e di collegamento con la Stazione Ferroviaria.

Il 9 giugno 2023 ci sarà l’evento di inaugurazione.
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Immagine esplicativa di renderizzazione dell’installazione City Tree in Largo Sorrentino

I benefici del CityTree

City Tree può filtrare fino a 5.000 m³ di aria ogni ora,
il corrispondente del fabbisogno d’aria di circa 10.000 persone.

Riduzione
polveri sottili nell’aria

Raffredda e umidifica
nelle
immediate vicinanze

Virus e Batteri,
compreso il Coronavirus

I 3 pilastri del CityTree

Verde Urbano –
Isola di Calore

Questo CityTree combatte l’isola di calore

Sai cos’è l’isola di calore?
È l’effetto dovuto a superfici asfaltate e cementate che assorbono la radiazione solare durante il giorno, e la restituiscono sotto forma di calore nel resto della giornata e di notte.

Pensa che l’asfalto assorbe ma soprattutto RESTITUISCE E QUINDI SCALDA sei volte tanto rispetto ad un prato!

Questo CityTree combatte l’isola di calore raffrescando l’aria.

Per farlo, in tutta la città serve creare del verse diffuso, secondo la strategia 3-30-300, ossia:

Ogni persona che possa vedere 3 alberi nel proprio raggio visivo.
Puntare ad avere il 30% di superficie verde per ogni quartiere.
Puntare a fornire uno spazio verde ad ogni cittadino entro 300 metri.

Socialità – Pedonalizzazione

Gli spazi pubblici creano connessione tra le persone.
Le persone creano comunità.
Le comunità generano cambiamento.

Restituire spazi pubblici – come i parcheggi e le aree cementate – alle persone per tavoli, panchine, giochi e nuovo verde è una delle azioni più forti che va fatta in ogni quartiere per aumentare il senso di comunità.

Cultura Diffusa –
Partecipazione Attiva

Questo CityTree vuole essere un’installazione con lo scopo di illustrare a tutti i cittadini e le cittadine i problemi da affrontare a livello urbano e le soluzioni per risolverli, migliorando così la vita delle persone.

Servono manifesti, cartelloni e installazioni ovunque nella città e in tutti i quartieri in modo da coinvolgere attivamente le persone nella trasformazione del loro spazio in qualcosa di più vivibile, resiliente.

Un cambiamento così grande e sempre più indispensabile potrà avvenire in modo rapido solo con la reale conoscenza del problema climatico, delle sue soluzioni e tramite la massima partecipazione attiva di tutta la comunità!

Analisi morfologica e percettiva dello spazio

Lo studio del movimento dei pedoni in uno spazio architettonico suscita da sempre un notevole interesse tra i progettisti. 

Attraverso le neuroscienze è possibile analizzare come l’acquisizione e l’utilizzo della conoscenza dello spazio avvengono a livello cognitivo. Nello specifico si tratta delle capacità che consentono alle persone di orientarsi nell’ambiente costruito, memorizzare percorsi, e muoversi per portare a termini gli obiettivi cognitivi prefissati. Grazie all’applicazione della psicologia ambientale inoltre, è possibile indagare più a fondo da un punto di vista comportamentale e percettivo. Esiste evidenza scientifica infatti, che dimostra come la struttura geometrica dello spazio influenzi la percezione che si ha di esso e di conseguenza il comportamento che ne scaturisce, e non in ultimo le decisioni che vengono prese.

Il movimento pedonale può essere di due tipi: attratto e naturale. Oltre al movimento attratto, imputabile alla presenza delle attività insediate e alle “ancore” dal potere attrattivo, esiste un movimento naturale la cui distribuzione è dovuta all’articolazione dei percorsi, alla distribuzione delle componenti che compongono il network del layout architettonico, al numero di cambi di prospettiva visuale che si susseguono lungo il percorso. La dimensione percettiva dello spazio è da ritenersi fondamentale nella guida al movimento naturale e determinante le precondizioni di utilizzo dello spazio.

La percezione dello spazio nella sua totalità, durante la navigazione, avviene mettendo a sistema tre elementi: oggetti di riferimento (landmarks), complessità del layout spaziale, vista come il numero di stanze e corridoi e la loro configurazione, e prospettiva, da intendersi come la conoscenza che il soggetto ha del posto e che può portarlo a stimare distanze e grandezze. Interagendo con queste tre variabili l’individuo costruisce una mappa mentale dell’ambiente in cui si trova, una rappresentazione semplificata dello spazio che gli permette di orientarsi e navigare lo spazio intorno a sé.

L’analisi degli effetti che la morfologia dello spazio ha sui processi cognitivi, può contribuire ad aumentare la qualità dell’esperienza dello spazio costruito: diminuire lo stress generato dagli affollamenti, dagli eccessivi stimoli visivi o dalla carenza di essi, dalla difficoltà nell’individuare la meta da raggiungere che spesso finisce con la frustrazione di perdersi.

Le ultime scoperte in ambito scientifico riguardo la navigazione umana permettono di approcciare la progettazione dello spazio applicando un metodo “evidence-based”, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza dello spazio costruito. A partire dalla conoscenza delle risposte neurofisiologiche agli stimoli durante la navigazione, e dei conseguenti meccanismi di orientamento, memorizzazione dei percorsi, e processi decisionali, il disegno dello spazio geometrico di un luogo può “accomodare” i comportamenti umani. L’analisi configurazionale ci permette quindi di mettere in luce la relazione che intercorre tra spazio e movimento, con lo scopo di analizzare il “ruolo sociale” dello spazio misurandone il potenziale di attivazione di pattern di movimento in gruppi di persone.

Per la definizione del posizionamento e dell’orientamento del City Tree nella città di Bari, sono stati considerati tre aspetti principali: la morfologia spaziale di Largo Sorrentino, il movimento dei flussi di persone e l’impatto che questi hanno sulla percezione visiva. Grazie all’applicazione della ricerca in neuroscienze e psicologia ambientale è stata definita la posizione e l’orientamento del City Tree per gli effetti potenziali che esso può avere sul benessere psicofisico a partire dal grado di visibilità, che ne facilita il raggiungimento e la generazione di un luogo di incontro. 

Attraverso l’utilizzo di algoritmi è stato possibile calcolare la potenziale visibilità a partire da tutti i punti di Largo Sorrentino, e il luogo dove il City Tree è stato posizionato è quello in cui è più facile bilanciare l’equilibrio tra stimoli visivi ricevuti e la possibilità di una pausa rigenerante, grazie anche all’aria fresca proveniente dal dispositivo e alle fioriere già presenti. 

Questo approccio ha permesso inoltre di calcolare la facilità di raggiungimento, e il punto scelto è quello in cui le probabilità che il City Tree rientri nel campo visivo dei passanti sono più alte. L’orientamento invece offre degli stimoli visivi ai pedoni che si muovono lungo il porticato, permettendo anche a chi è in attesa di mezzi pubblici una fonte di informazioni.

I professionisti di Lombardini22 che hanno sviluppato la ricerca sono:
Viola Cambiè, Consultant Engineer, R&D, Computational Designer, DDLAB
Federica Sanchez, Architect and Neuroscience consultant, TUNED
Ashwanth Ramkumar, Architect and Neuroscience consultant, TUNED

Approfondisci nella presentazione il funzionamento del CityTree.

Il progetto “CityTree per la città di Bari“, fa parte di #iolabuttolì 2022. Campagna di divulgazione culturale e progetti di investimento comunitario e inclusione sociale legati al programma “Città sostenibili” di JTI Italia e Save The Planet.

Partner tecnico per il project management e la comunicazione: Lombardini22
Partner tecnico per la fornitura della tecnologia: Green City Solutions
Partner tecnico per la divulgazione e la creatività: Pensieri e Colori Onlus

Segui le azioni di #iolabuttolì anche nei Comunicati Stampa e nel Diario.