Sappiamo bene che le scelte alimentari possono avere un impatto sull’ambiente ma i fattori da prendere in considerazione per valutare quanto il consumo di un alimento sia sostenibile sono diversi: dalle emissioni di gas serra, al consumo di acqua o fertilizzanti necessari. 

L’acqua è una risorsa limitata ma essenziale per la vita pertanto per valutare la sostenibilità di un prodotto si cerca di misurare l’impronta idrica (WFP water footprint) ovvero il volume di acqua dolce necessario per produrre un bene o servizio.

Misurare in modo corretto la WFP non è però così semplice a causa, ad esempio, dei prodotti intermedi necessari per ottenere il prodotto finale e degli scambi commerciali tra paesi anche lontani.

Per rendere dunque più precisa la misurazione si è introdotta la suddivisione in tre frazioni dell’acqua utilizzata:

  • Acqua verde o piovana
  • Acqua blu, proveniente da falde e bacini idrogeologici
  • Acqua grigia, contenente molecole inquinanti

L’impronta idrica della carne bovina, ad esempio, è stimata in circa 15.000 litri per kg di prodotto, il che ci indurrebbe a pensare che qualora se ne mangi meno si contribuisca alla salvaguardia delle risorse idriche.

Tuttavia, studi più recenti hanno dimostrato che più del 90% dell’acqua necessaria a produrre carne è di tipo verde, cioè acqua che cade sul suolo, e solo il 5-7% di acqua blu. Per una porzione di carne di 80 grammi si consumano, pertanto, meno di 100 litri di acqua blu.

Tuttavia, se a causa dei cambiamenti climatici e del progressivo inaridimento del suolo i bacini idrogeologici sono in sofferenza, l’impronta idrica blu pesa di più ma, se si sostituisce parte della carne con verdura e frutta, che derivano da colture irrigue, il consumo complessivo di acqua nella dieta non varia in modo sostanziale.

La nostra dieta quindi, se equilibrata, non incide in modo sensibile sul risparmio idrico e il ruolo dei dati, e come questi vengono raccolti, è sempre più centrale nel settore agroalimentare dove, ad esempio, il parametro più efficace è lo Stress idrico, ovvero la capacità o meno di soddisfare la domanda umana ed ecologica di acqua.

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